Il Laurel è uno degli orologi più importanti ed emblematici per la storia di Seiko e dell’orologeria giapponese, tanto da aver ricevuto la certificazione di “Patrimonio dell’ingegneria meccanica” dalla Japan Society of Mechanical Engineers.
Ma il Laurel è stato davvero il primo orologio da polso prodotto da Seiko?
In questo articolo cercherò di fare chiarezza sulla storia del Laurel, sulle date di introduzione, e su quale sia stato realmente il primo orologio da polso prodotto dalla casa giapponese.
Le origini del Laurel
Il Laurel è stato introdotto come orologio da tasca intorno al 1913, e successivamente convertito in orologio da polso.
La prima versione da polso del Laurel è stata presentata nel 1915 sotto l’alias “Lofty”.
Dal catalogo del negozio di orologi Hattori del giugno 1915:
Nonostante i modelli sul catalogo del 1915 appaiano differenziati fra Laurel (da tasca) e Lofty (da polso), l’alias Lofty sembra essere stato abbandonato quasi subito: già dal 1916 anche la versione da polso inizia ad essere raffigurata sui cataloghi con l’alias Laurel.
Inoltre, nel breve periodo in cui l’alias Lofty è stato utilizzato, lo si può trovare anche su alcuni modelli da tasca, e non esclusivamente su quelli da polso.
Laurel da polso dal catalogo Mitsukoshi del 1916:
Il primo orologio da polso Seiko
Anche se il Laurel è stato a lungo considerato il primo orologio da polso prodotto da Seiko, la documentazione dell’epoca dimostra che in realtà l’Empire da 16 ligne lo ha preceduto.
Empire (16 ligne):
introdotto nel 1909 come orologio da tasca, convertito in orologio da polso intorno al 1913.
Laurel (12 ligne):
introdotto intorno al 1913 come orologio da tasca, convertito in orologio da polso nel 1915.
Nel libro “Orologi da tasca Seikosha” (精工舎懐中時計図鑑) l’autore Sadao Ryugo, che ha investigato a fondo la materia, scrive: “Il listino prezzi del 1913 comprende l’orologio da polso Empire 16 ligne progettato appositamente per l’uso da polso. La teoria secondo cui l’orologio da polso Laurel risale al 1913 è stata adottata a causa di un’errata interpretazione.”
Testo originale in lingua giapponese: “また大正2年の定価表には、下図の16型エンパイヤ腕専用時計が掲載されています。 以上の事から、なんらかの解釈違いにより、ローレル腕時計大正2年説が採用されたと考えられます。”
Anche nel catalogo Hattori del 1915 che è in mio possesso, l’orologio da polso da 16 ligne (Empire) è menzionato nella lista dei modelli disponibili, con cassa in argento e in nickel.
Dai documenti dell’epoca appare quindi evidente che l’Empire da 16 ligne sia stato il primo orologio da polso Seiko, oltre che il primo ad essere prodotto in Giappone. La versione da polso del Laurel è stata introdotta circa due anni dopo.
La produzione nello stabilimento Seikosha
Il movimento del Laurel da 12 ligne era piccolo per gli standard dell’epoca, e le sue componenti non erano semplici da realizzare.
Per questo motivo la sua produzione ha costituito una sfida importante. Sembra che, almeno nella fase iniziale, gli artigiani di Seikosha riuscissero a produrne solo poche decine al giorno.
Il negozio di orologi Hattori a Ginza e lo stabilimento Seikosha nel 1915:
Artigiani al lavoro con alcuni macchinari nello stabilimento Seikosha:
Con le tecniche produttive e i macchinari dell’epoca, le componenti di diversi Laurel spesso non risultavano compatibili fra loro.
Per semplificare il lavoro, sulle principali componenti del movimento era inciso un numero, e le parti con lo stesso numero venivano forate e assemblate insieme.
Su ogni movimento erano inoltre incisi dei codici identificativi dell’artigiano e del lotto di produzione. Nel seguente esempio, il 46 è il numero del lotto di produzione, mentre il 6 è il numero identificativo dell’artigiano.
Quando il Laurel è entrato in produzione, Seiko aveva ormai raggiunto la capacità di produrre in-house tutte le componenti degli orologi, inclusi i quadranti smaltati e le spirali.
Tuttavia non è possibile determinare con certezza che per la produzione del Laurel non sia stata utilizzata alcuna componente importata, o prodotta da terze parti.
Le diverse versioni del Laurel
La produzione del Laurel, partendo dall’introduzione del primo modello da tasca, è proseguita per almeno un decennio, nel corso del quale sono state prodotte diverse versioni, sia da tasca che da polso.
Per le casse sono stati utilizzati vari materiali: oro da 18 e 14 carati, argento, nickel, e shakudō, un’antica lega giapponese di oro e rame.
I quadranti erano smaltati, come gran parte degli orologi di quell’epoca. Lo smalto, simile alla ceramica, è praticamente immune agli effetti dell’umidità, e per questo motivo si possono ancora oggi ammirare alcuni quadranti nella loro originale bellezza.
L’unico problema è che, col passare del tempo e gli urti, lo smalto può sviluppare delle crepe, riscontrabili su gran parte degli esemplari ancora esistenti.
La più comune configurazione di cassa e quadrante per i Laurel da tasca è quella degli esemplari mostrati nelle seguenti foto.
Quello che segue è un Laurel da tasca con lo stesso tipo di cassa, realizzata però in shakudō, l’antica lega giapponese composta da oro e rame.
I Laurel con cassa di tipo hunter, caratterizzata da un coperchio a cerniera che protegge la parte frontale dell’orologio, sono più rari e presentano di norma la corona a ore 3.
Nella seguente foto si possono osservare i diversi movimenti di tre Laurel in cassa hunter, in oro da 18 e 14 carati, e in argento.
Alcune casse presentano una lavorazione come quella mostrata nella seguente immagine.
Talvolta venivano anche incise delle immagini decorative, come quelle sui seguenti esemplari.
I primi modelli da polso utilizzavano una cassa ad anse mobili derivata dagli orologi da tasca, e molto simile a quella dell’Empire da polso.
Nelle seguenti foto sono raffigurati un Laurel in oro da 18 carati e uno in argento.
Successivamente è stato adottato un tipo più moderno di cassa con le anse fisse.
Il seguente esemplare in argento, oltre al logo Seikosha a ventaglio “SKS”, presenta l’incisione del carattere giapponese “賞” (Shō), che simboleggia un premio o un dono.
Come si può notare dagli esemplari presentati, c’è una certa varietà nei font che venivano utilizzati per i quadranti, e in alcuni casi l’indice delle ore 12 sui modelli da polso era di colore rosso, un dettaglio che all’epoca rappresentava un tocco di stile.
Il movimento del Laurel
La struttura del movimento del Laurel è simile a quella di alcuni calibri prodotti dalla casa svizzera A. Schild, con la quale il gruppo Hattori sembrava avere accordi, probabilmente simili a quelli stipulati con il gruppo Moeris.
Il movimento meccanico a carica manuale presenta una frequenza di 18.000 alternanze/ora e ha un diametro di 26,2 mm (12 ligne). La maggior parte degli esemplari hanno 7 rubini, ma ne esistono alcuni con 10 rubini, anche se estremamente rari.
Fra i movimenti di diversi esemplari possono esserci varie differenze, a seconda dell’artigiano e del periodo di produzione, e si possono notare anche diversi livelli qualitativi nelle finiture.
Una differenza immediatamente visibile che separa quasi tutti gli esemplari con corona a ore 3 da quelli con corona a ore 12, è l’aspetto del ponte centrale.
Dal confronto si può notare come il design originale sia stato pensato per avere la corona a ore 12, in quanto per spostarla a ore 3 è stata adottata la soluzione di “tagliare” una parte del ponte al centro del movimento, per consentire il riposizionamento di rocchetto e ruota a corona.
Nelle seguenti immagini ho evidenziato alcune delle altre differenze immediatamente visibili e più comuni fra vari esemplari: la posizione delle viti di fissaggio, e la forma del cricco.
Laurel nella storia di Seiko
La produzione del Laurel è proseguita fino a metà anni ’20, ma l’alias non è mai stato completamente abbandonato da Seiko.
Negli anni ’30 sono stati prodotti altri orologi sotto il nome Laurel, sulla base di calibri del tipo Seiko-Moeris.
Sul finire degli anni ’50 Seiko ha introdotto un’intera serie di orologi chiamati Laurel e caratterizzati da un calibro molto simile a quello del Marvel, ma meno rifinito e di fascia più bassa.
Proprio nell’ambito di questa serie, nel 1959 è stato lanciato il Laurel Alpinist, primo modello della storica linea di orologi sportivi Seiko Alpinist.
Un’altra serie più recente che merita di essere menzionata, è quella dei Laurel meccanici 4S, introdotti negli anni ’90.
Sempre nella famiglia 4S, spicca il Laurel con referenza SCVM001 della Historical Collection del 2000.
A questi si aggiungono varie altre linee basate su una varietà di movimenti, meccanici e al quarzo.